… «Ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è Giovanni Falcone “Il più TESTA di MINCHIA di tutti”, uno che aveva sognato niente di meno che di sconfiggere la mafia applicando la legge».
– Ci sono tante TESTE di Minchia, quelle che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello, quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero.
Paolo Borsellino con autoironia e realismo disse al suo amico Falcone: «Giovanni ho preparato il DISCORSO da tenere in chiesa dopo la tua MORTE».
Accadde! Era attesa la “strage di Capaci” .
Così Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo (magistrato), la scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro persero la vita a causa delle cariche esplosive piazzate sotto l’autostrada A29 a Capaci.
Qui oggi c’è il ‘Giardino della memoria’.
👉 Paolo Borsellino nel suo epitaffio (in quel momento scherzoso con l’amico e collega Giovanni Falcone, aveva ben chiaro, (anzi avevano), il rischio cui andavano incontro nel combattere la mafia, anche se il discorso di Borsellino sembrava quello di una Cassandra foriera di sventura. (#architettoumberto Proietto)
Giovanni Brusca detto U VERRU dalla baracca che vedete in foto, spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere i circa 300 chili di tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l’autostrada. (Ci sono le indicazioni per salire lungo la strada che si inerpica verso le colline, (ci sono pure abitazioni e giardini) e porta quasi fino alla baracca dalla quale Brusca fece saltare in aria il giudice Falcone e la sua scorta proprio, quel 23 maggio 1992, è ancora simbolo ‘no mafia‘.
Queste righe queste foto per non dimenticare, in rispetto delle vittime della mafia e non solo di Capaci o Palermo. Antimafia è ogni giorno, la lotta alla mafia non deve distrasi.
(🎯 #adyglio Adele Giglio foto scattate da me)